Vantaggi della criptovaluta rispetto alla valuta fiat
1) La criptovaluta non richiede intermediazione:
- Chi ottiene la moneta ha un modo sicuro di mantenerne il possesso, senza doverla prestare ad una banca: è perciò il reale proprietario della propria moneta, non un creditore di una banca. Bisogna ribadire, infatti, che nel sistema attuale i cittadini non sono affatto proprietari dei soldi che possiedono, eccetto che del contante (il cui utilizzo è sempre più limitato dalle leggi statali). I soldi tenuti in banca sono, come specificato anche dal codice civile, di proprietà della banca, e i correntisti figurano come creditori.
- Non ci sono costi di intermediazione, eccetto che per la bassa commissione per la creazione dei blocchi della blockchain
- Non è necessario fidarsi di un ente che garantisca il valore del denaro scambiato
- Il denaro non è sequestrabile e la transazione è riconosciuta da chiunque accetti il protocollo
- I costi di transazione sono fissi e molto bassi (eccetto che per transazioni di importo molto basso). Attenzione: nel caso di Bitcoin i costi sono al momento tenuti artificialmente elevati da un limite posto al blocksize per promuovere nuove tecnologie di scalabilità)
- I tempi di transazione sono veloci e non variano in base alla distanza geografica o la diversa giurisdizione (nel caso di Bitcoin, anche i tempi sono inficati dal tema scalabilità)
2) Non essendo necessarie le banche ed essendo la quantità di criptomoneta non modificabile arbitariamente, una Banca Centrale è impossibilitata ad operare un’espansione monetaria in modo indiscriminato:
- Non ci sono effetti redistributivi dovuti a un cambiamento del valore relativo dei beni
- Non ci sono effetti redistributivi fra creditore e debitore dovuti ai cambiamenti dei tassi di interesse decisi arbitrariamente da un ente centrale e in vista, che può perseguire interessi di parte
- Non c’è rischio di crisi sistemica scatenato da un’eccessiva cessione di credito
- Lo Stato ha minori strumenti di controllo sull’economia, lasciando spazio a un più efficiente equilibrio di libero mercato
- Non c’è il rischio di spirali inflattive, bolle speculative e cicli di boom e recessione, che comportano instabilità (inefficienza) e effetti redistributivi
Gli effetti redistributivi non seguono criteri meritocratici o di utilità sociale, perciò possono essere economicamente inefficienti e moralmente controversi.
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Dopodiché puoi rilassarti con un paio di video divertenti e istruttivi: Hayek vs Keynes, due degli economisti più influenti del '900, impegnati a difendere le proprie teorie in versi rap. Scuola Austriaca vs Keynesiana, in due round combattuti all'ultimo sangue. Chi vincerà?