UASF
(User Activated Soft Fork) Un soft fork che viene attivato ad un determinato giorno (un “flag day”), anziché in base alla segnalazione dei miners (bit nel version field del blocco). È detto “User Activated” poiché questo tipo di fork ha maggiori chance di successo di diventare la catena principale Bitcoin tanto più l’economia Bitcoin utilizza nodi che supportano il protocollo UASF. Un esempio di come il soft fork può avere successo:
– il giorno x (flag day) alcuni miners iniziano a supportare il protocollo proposto con UASF, creando blocchi su una catena alternativa, che chiamiamo ora convenzionalmente BT2 (da non confondere coi futures di SegWit2x)
– molti utenti iniziano a utilizzare la nuova tecnologia introdotta col fork, dando valore economico alla catena BT2, cioè scambiando i coin di BT2 a un certo prezzo
– nel momento in cui BT2 viene scambiato a un prezzo maggiore di BT1 (il Bitcoin originario, o catena legacy), i miners minano la catena BT2 con maggiore profittabilità rispetto alla catena BT1
– se i miners quindi spostano potenza di calcolo sulla catena BT2 e questa diventa più lunga di BT1, tutti i client/wallet della rete vedranno come catena Bitcoin BT2 anziché BT1, effettuando un reorg
– i miners rimanenti che non minavano BT2 si dovranno adeguare, oppure se vogliono continuare a usare la tecnologia BT1 invariata, creare un hard fork di BT1 con replay protection. In questo modo mantengono la tecnologia del vecchio Bitcoin, ma perdono il “nome” Bitcoin, dando vita a una nuova moneta
Al seguente articolo sono spiegate le ragioni per cui UASF BIP148 del primo agosto non poteva avere successo, secondo quanto riportato da albertodeluigi.com: http://www.albertodeluigi.com/2017/07/17/storia-e-upgrade-del-bitcoin/#9
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